BAMBINI PRATICATE LA GENTILEZZA!

30 Ottobre 2018   /   diMarina Iuele  / Categories :  filosofia di vita

Bambini praticate la gentilezza! E vi assicuro che la vostra giornata si colorerà di tinte tenui, delicate, sentirete ridere il cuore e sperimenterete quanto poco ci vuole per essere felici e per rendere felice qualcuno.

Ho sempre saputo di scrivere per i bambini ma non avevo capito che non scrivo solo per i  bambini  piccoli…ma scrivo anche e forse soprattutto per i “piccoli” bambini che a malapena sopravvivono dentro di noi e che la maggior parte delle volte noi stessi ignoriamo.

A questi “piccoli” e poveri bambini quasi nessun adulto riconosce l’esistenza, figuriamoci riconoscere e soddisfarne i bisogni!

Ma questa parte di noi è viva, vibrante e chiede di potersi esprimere e godere delle bellezze della vita!

PRATICARE LA GENTILEZZA NON RICHIEDE UN TEMPO DEDICATO

Non c’è bisogno di ricordarsene, di ricavare lungo il corso della giornata un tempo dedicato a “compiere una buona azione”, è molto più proficuo, interessante ed utile per noi stessi e per il mondo, VIVERE COSTANTEMENTE NELL’ATTITUDINE DELLA GENTILEZZA!

E’ un modo di guardare il mondo, bambini, e di cogliere sfumature di colori meravigliose, che sono lì, che sono sempre state lì, a prescindere dal fatto che ce ne accorgiamo o meno.

Praticare la gentilezza, per me, significa vivere in modo più attento e non mancare di sorridere, di ringraziare, di NOTARE quanto ci circonda e chi ci circonda, di non dare mai nulla per dovuto (grande malattia di questo tempo!) nè scontato.

Praticare gentilezza, per me, significa IO TI VEDO…ed è di una potenza esplosiva!

IN UN BAR…UNA DOMENICA DI OTTOBRE…

Quando me ne sono accorta proprio bene? Quando è stato l’ultima volta che ho scelto di non tacere quella parola gentile che invece mi faceva piacere condividere?

E’ stato un paio di domeniche fa.

Mi trovavo a Cuneo, alla Fiera del Marrone (io sono un’amante delle fiere, ADORO letteralmente le “facce da fiera”, le bancarelle, i colori di questi mercatini artigianali!).

Ad un certo punto avevo esigenza di  utilizzare il bagno e mi metto in coda, in un bar, per poterci entrare.

La coda è lunga, l’occasione è ottima, altro non ho da fare che OSSERVARE.

Ed osservo, eccome se osservo!

COME OPEROSE API

 

Una decina di giovani ragazzi, credo a malapena maggiorenni, sfilano veloci, si incrociano, non si urtano mai nè urtano alcuno dietro allo stretto bancone del bar.

Ognuno ha occhi per tutto e per tutti.

Finiscono le patatine nelle ciotole che dovranno esser servite con gli aperitivi? Il primo che passa si occupa di riempirle!

Una ragazza appoggia il suo vassoio ricolmo e pesante di tazze e bicchieri sporchi? Subito un suo collega la sgrava dal peso, lo afferra e glielo porta verso il lavandino, dove lei lo svuoterà.

Si incrociano coi vassoi due cameriere, sempre nello stesso angusto corridoio dove noi clienti siamo in coda per entrare in bagno?

Con uno sguardo si accordano: una solleverà il vassoio, l’altra lo abbasserà…entrambe passeranno senza incidenti!

Unico “adulto” di questa situazione è il proprietario, un giovane uomo, direi intorno a 40 anni, che veleggia sapientemente verso la cassa, quando qualcuno deve pagare, e che altrimenti è fisso alla macchina dei caffè. Benchè sia costantemente di spalle, nulla gli sfugge, ha una parola per tutti, ogni sua richiesta è cortese ed educata, verso i suoi dipendenti, non dimentica mai di iniziare le frasi con “Per favore…” e lavora, lui per primo, ad un ritmo che mi colpisce!

C’è una “calma ed organizzata frenesia”, se mi passate l’apparente controsenso…Io sono assolutamente ammirata!

Queste apine operose meritano che qualcuno dica loro IO VI VEDO…, il mio cuore lo esige.

Così finalmente guadagno la porta del bagno e quando ne esco, girando il caffè che intanto ho ordinato, chiedo

– Mi posso complimentare per la vostra magnifica organizzazione? Vi abbiamo osservati mentre eravamo in coda per il bagno…siete uno spettacolo di efficienza e di cooperazione.

Loro si aprono, tutti indistintamente, in un largo e accogliente sorriso che inonda il mio di cuore.

Nessuno smette un solo istante di svolgere il proprio lavoro, ma tutti hanno sentito, anche se non ho parlato molto forte (entanglement??)

Il proprietario ringrazia, tutti i ragazzi si scambiano uno sguardo stupito…forse anche un po’ imbarazzato.

MA VOI NON STUPITEVI DI PRATICARE E RICEVERE GENTILEZZA, BAMBINI!

Lo so, ragazzi, viviamo in un mondo che molto spesso non si ferma ad osservare, sentire e COMUNICARE.

Ma voi non fatelo, vi prego!

Non stupitevi di praticare e ricevere gentilezza, bambini!

Perché l’umanità di cui siamo portatori e che stiamo dimenticando di avere…è anche questo.

Non stupitevi e vincete quella sorta di imbarazzo che vi fa trovare STRANO rivolgere un complimento…perché vi garantisco che farà bene a voi…senza dubbio almeno quanto sarà gradito a chi lo riceverà.

Non ci vuol niente!

OCCORRE ESSERCI E VOLER ESSERE

 

Occorre solo ESSERCI E VOLER ESSERE.

Sono uscita da quel bar felice.

Felice di aver incontrato dei giovani operosi, volenterosi, che mi faranno dire, a ragione veduta, che non è affatto vero che tutti i giovani sono debosciati, apatici, inconcludenti. Lo dirò! Lo scriverò, lo sto scrivendo,  perché li ho visti e per onorare quel lieve rossore che alcuni hanno mostrato sul volto in presenza di un riconoscimento.

Lo comunicherò perché quel rossore è la mia speranza che ancora batta il cuore di questa umanità…e che non tutto è perduto e che non è vero che c’è solo miseria e declino!

NON E’ VERO!

Lo dirò perché il ricordo di quell’incontro, di quel contatto ancora oggi, a distanza di alcune settimane, è quel che il mio cuore ha scelto di condividervi oggi…a dimostrazione di quanto da quello stesso incontro sia stato nutrito.

Lo dirò a testimonianza del fatto che è proprio vero che tutti siamo collegati…possiamo scegliere per favore di essere collegati nella solidarietà, nella comprensione, nel sorriso?

 

In lach’ech

(io sono un altro te stesso)

 

E tu hai sperimentato l’uso della gratitudine nella tua vita? In quali modi? Condividi con noi la tua esperienza qui 

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