QUALCHE PETALO SUL PAVIMENTO
24 Maggio 2018 / diMarina Iuele / Categories : Notizie e novitàLa storia numero 18 del mio primo libro, 21 piccole storie zen si intitola “Qualche petalo sul pavimento”.
Stasera mi è tornato prima negli occhi, 21 piccole storie zen e poi fra le mani, mentre riordinavo un po’ la libreria.
Chi mi conosce sa che sono una ferma sostenitrice dell’idea che IL CASO NON ESISTE e quindi non ho potuto non riflettere sul fatto che l’Esistenza ti porta sempre a sperimentare ciò che hai avuto l’ardire di scrivere…e nel 2009, l’indaco di 21 piccole storie zen raccontava anche questa storia.
QUANTO SIAMO LEGATI ALLA FORMA?
Racconta, “Qualche petalo sul pavimento” di un ragazzo che un giorno volle onorare il suo Maestro portandogli dei fiori, poiché sapeva che gli piacevano tanto. Nell’andarlo a trovare dopo qualche giorno, però, il ragazzo constatò che la maggior parte dei petali era ormai caduta sul pavimento…e che i fiori avevano perso la loro originaria bellezza, la stessa che lo aveva indotto a notarli e a sceglierli come dono per l’amato Maestro.
Il ragazzo si sentì davvero rammaricato e fu molto dispiaciuto di aver scelto questo dono, non essendo riuscito a prevedere che in capo a qualche giorno questo sarebbe sfiorito…ma il saggio Maestro, intuendo il suo disagio, lo fece accomodare e collocò al centro della stanza un bel vaso con gli steli ormai spogli, sul pavimento, poi, pose delicatamente i petali, spargendoli in modo tale che lo ravvivassero.
Con quella visione Maestro ed Allievo restarono a meditare…ed ora è venuta a me la voglia di meditare con voi.
LA VITA E’ CONTINUO MOVIMENTO, NULLA RIMANE IMMUTATO IN ETERNO
Come i fiori che il ragazzo ha portato…ogni essere vivente attraversa differenti fasi nella sua vita, noi esseri umani non facciamo eccezione.
Educato come siamo a giudicare…spesso perdiamo la visione della Bellezza che ogni fase porta in sè: ci hanno raccontato che ci sono fasi di vita più importanti di altre, più belle di altre, più degne di altre (es. la fanciullezza, la giovinezza…).
Beh…io non lo credo, sapete?
Personalmente sono molto più felice oggi di quanto non lo fossi a 20 anni…o a 30…
Personalmente credo che per troppi bambini l’infanzia sia un periodo difficile, dove molti dei loro basilari bisogni non vengono visti, soddisfatti, dove loro non vengono rispettati come quegli esseri puri e fragili quali sono.
Penso poi che l’adolescenza, per tanti e tanti ragazzi, non sia da meno!
Oggi io ho compreso molte più cose di quando avevo 20 anni…molte le ho lasciate andare, e molti nodi sono stati sciolti dall’Amore che, ho sperimentato personalmente, è la forza più grande che possiamo incontrare!
Come i fiori perdono i petali, anche noi perdiamo, lasciamo andare, mutiamo, ci trasformiamo…questo è NATURALE, questo è quel che si chiama VITA!!
E’ così difficile osservare la Natura ed allinearci a lei, anziché pretendere di allineare Lei a noi?
MA I PETALI DI UN FIORE SPARSI SUL PAVIMENTO, GLI FANNO PERDERE LA SUA BELLEZZA?
Non siamo educati ad accettare i cambiamenti, non siamo educati e cogliere la Bellezza di questi passaggi…e quindi buttiamo i fiori non appena i petali cadono…perché secondo noi non servono più…
MA IL MAESTRO ZEN NO, LUI HA INSEGNATO ALL’ALLIEVO
…a godere ancora di quella Bellezza!! “Impara” gli dice “che nulla rimane così come lo vediamo, tutto cambia la sua forma, quel che non cambia è la vera sostanza delle cose”
L’ho scritto nel 2009 in 21 piccole storie zen …E me lo voglio ricordare… oggi e ogni volta che osserverò una nuova ruga, ogni volta che dovrò fare i conti con un capello bianco, ogni volta che avrò timore di esser meno desiderabile di un tempo…
Me lo voglio ricordare e come il Maestro saprò che i miei petali continuano ad emanare il loro profumo…anche distesi sul pavimento…
Namasté
Che esperienza hai di questo?
Lasciami qui il tuo commento, insieme possiamo imparare di più!!
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